Se fossi Dio

Ammettiamo per un momento di essere un dio.
Il classico dio onnipotente, onnisciente, infinitamente saggio e benevolo.
Preparatevi all'esercizio: dovrete mettetevi nei suoi panni. Ora.

Siete Dio. Siete interessati al generale equilibrio dinamico dell'universo, Terra inclusa. La vostra è una visione perfettamente olistica: quello che conta è il tutto, non i dettagli.
Siete come un acquariofilo, che vuole mantenere in salute i pesci, gli invertebrati, e i vegetali che vivono nel suo acquario: vi possono essere shock al sistema, come la morte di un pesce, ma la cosa importante è che, nel complesso, il piccolo ecosistema tenga botta. Quindi, per esempio, il proliferare di una specie di pesce a discapito delle altre non va bene; in tal caso, spiace, ma la specie infestante va riportata a una numerosità accettabile.
Non è facile, ma, essendo un dio, dovete comportarvi da dio: siete quindi perfettamente consci che è nella natura della vita che le creature nascano e muoiano, e che la materia cambi stato, con transizioni di fase a volte drammatiche. Ciò che conta è la salute delle varie specie e della biosfera nel complesso; le vite individuali di qualunque essere animale o vegetale non hanno importanza. Per questo, se un gattino sta per essere investito, non lo salvate; l'importante è che i gatti esistano, si riproducano e siano in equilibrio con l'ambiente circostante.

Ora, pensate all'Homo sapiens (e ricordatevi che siete dio). L'uomo ha eliminato tutti i principali predatori apicali. Come un virus, si è moltiplicato a dismisura, spodestando le altre specie, devastando e contaminando terre, mari e aria. Assorbendo risorse ben oltre le capacità di rigenerazione del pianeta in cui vive. Così non va. Oggettivamente, come dio, con quella saggezza e lungimiranza che ha un genitore o un vecchio professore, dovete intervenire e ristabilire una situazione sostenibile, riducendo un po' la popolazione umana. Per esempio generando qualche catastrofe o pandemia. Oppure, per amore di teatro, evocando creature come Cthulhu, un enorme e affamatissimo calamaro in grado di devastare migliaia di chilometri di coste. Cose così. Ma, a prescindere dai dettagli tecnici, certo ridurreste sensibilmente la popolazione umana, solo per recuperare la situazione e salvare la Terra, Homo sapiens incluso.
Per quel che mi riguarda, se fossi dio, temo sarei un dio incazzoso, come le divinità greche. Un dio in stile Zeus.

Se io fossi quel tipo di dio, prima o poi, alzandomi la mattina realizzerei che chi guida gli uomini pensa solo al proprio potere e non al bene della specie, che l'industria pornografica infantile fattura miliardi, che i terroristi decapitano brave guide alpine e fanno saltare abitazioni e luoghi di culto nel nome di qualche religione che si sono inventati.
Penserei alla Terra, alla sua bellezza, realizzando infine che ne ho la scatole piene di vedere gli uomini combinare casini, infestando, devastando e lordando questo splendido pianeta. Quindi, prima farei venire svariati mesi di caldo torrido per sciogliere le calotte polari, poi farei piovere a dirotto per qualche anno, sommergendo e scrollando la crosta terrestre con terremoti e qualche eruzione vulcanica ad arte, lavando e riassettando il pianeta, in modo che la biosfera riparta da zero con un processo evolutivo casuale. Una disinfestazione da dio.
Roba tipo "Le acque si sollevarono a dominare ogni cosa; e le montagne furono ricoperte...e via dicendo" (Genesi, 7, 20-21).


Ma per vostra fortuna non sono Dio: sperate solo che non ottenga quella promozione.

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