Post

La generazione perduta dei populisti d'Europa

Immagine
La politica dei populisti ha origine dal rancore di persone che hanno perso i loro sogni, infranti su cambiamenti che non hanno saputo né voluto governare. Questo post nasce da un dialogo tra giovani, seduti in una sala riunioni di un atipico ufficio milanese durante una tranquilla pausa pranzo. Meno di 60 anni in due. Origini molto diverse e percorsi personali altrettanto diversi. Presi dal caso e buttati nella stessa società ad occuparsi di finanza, direbbero alcuni, o di futuro, direbbero loro. Uno dei due, il più giovane, se ne esce così: “Sai, stavo pensando l’altro giorno, che è come se la società europea sia spaccata in 3 grandi fasce di età: ci sono i più giovani, diciamo under 35 , quelli che qualcuno chiama “generazione Erasmus”, e quelli over 60 , quelli cioè che sanno cos’è la guerra e ne hanno avuto paura. Poi c’è la fascia di mezzo, quella dai 35 ai 60 anni, che è quella generazione che oggi occupa le poltrone che contano nel panorama politico, o che sta per occuparle

14 novembre 2015: a Parigi si muore

Immagine
14 novembre 2015 Dicono che scrivere a caldo, con la mente annebbiata, sia sbagliato. E allora oggi voglio sbagliare. Ieri sera aspettavo che un amico finisse l’allenamento in palestra per andare a mangiare qualcosa insieme. Niente di strano. Niente di eccezionale. Lo aspettavo in macchina e per passare il tempo cazzeggiavo su Twitter. Ad un certo punto leggo: CNN – Breaking News: bombs and shots in Paris, several deaths.  È un tuffo in un lago gelido. Non capisco. Forse si sbagliano. No, certi tweet non sono mai sbagliati. Cazzo. Le notizie si susseguono rapidissime: Stade de France, Hollande evacuato, un ristorante, morti, un teatro, ostaggi. È terrorismo , ormai è chiaro. E quando è terrorismo è inutile porsi domande, cercare una ragione. È solo sbagliato, insensato, assurdo. Folle . Dopo poco tempo torno a casa, Twitter è potente ma ormai tutti twittano senza essere sul posto. Tanto rumore e poco segnale. Meglio affidarsi ai giornalisti, quelli seri. Mi sinton

Tour de France 2015: vincitori e vinti

Immagine
Non solo rock e alcol per gli autori di questo blog, dunque. Ma anche tanto sport, di tutti i tipi. Questa volta si parla di ciclismo, e di Tour de France. L'edizione del 2015 della "Grand Boucle" è partita con un grande hype sui 4 grandi capitani al via: Chris Froome per il team Sky, Vincenzo Nibali per l'Astana, Nairo Quintana per la Movistar e Alberto Contador per la Tinkoff Saxo. Tutti campioni, tutti già vincitori di grandi giri. Spettacolo garantito. La prima rocambolesca settimana regala le prime emozioni, mettendo in luce i limiti della Astana di Nibali, della Movistar e soprattutto la solidità di Froome e del suo squadrone nero. Le prime maglie gialle del Tour sono bombardate dalla sfiga: Cancellara rompe le vertebre e Tony Martin la clavicola. Non il migliore dei presagi. Poi arriva la seconda settimana di gara, e arrivano i Pirenei. Le prime salite confermano le difficoltà di Nibali e mettono in luce quelle di Contador: entrambi i corridor

#SBF15: la prima edizione di Slow Brand Festival

Immagine
11 giugno 2015. Sono a Milano, in via Romagnosi 3, alla Fondazione Feltrinelli. Posto figo, a due passi da La Scala, dalla Galleria e da via Montenapoleone. Questa volta però niente feste o aperitivi chic, sono qui su invito della prof. Patrizia Musso , fondatrice di Brandforum.it. , per partecipare alla primissima edizione dello Slow Brand Festival . Sì, insomma, un evento carino, intimo e decisamente interessante. Si parla appunto di slow branding , cioè di come le marche (non tutte eh) si stiano muovendo verso una comunicazione più lenta e ricca di contenuti. Pubblicità, web, spazi fisici e gestione aziendale, tutto in chiave take it easy and relax . Brandforum ha ormai un'esperienza di 14 anni e ha osservato da vicino questo trend che spesso le aziende mettono in campo senza accorgersene, lasciandosi trasportare forse un po' dall'istinto. Per altre aziende, invece, lo slow branding è un mantra vero e proprio, e su di esso hanno ri-fondato la comunicazio

Fermatevi un attimo

Immagine
Mi meraviglia sempre vedere uomini e donne muoversi così decisi per le vie cittadine di Milano. Obiettivi chiari: andare in ufficio, tornare a casa, fare la spesa, andare a prendere il bambino a scuola, comprare il quotidiano, andare in palestra. Camminano svelti per la strada, mentre istruiscono perentoriamente collaboratori, coniugi e figli al cellulare. Strombazzano se l'automobilista davanti a loro non reagisce al verde in un intervallo pari al tempo di Planck. Scalpitano e fremono come puledri quando sono alle casse del supermercato. Ma ciò che accadrà tra 5 minuti o 5 giorni o 5 mesi o 5 anni è in larga parte incerto. Forse saranno morti. In effetti, parecchie di quelle particelle umanoidi in frenetico movimento saranno morte: su un migliaio, circa 50 saranno morte tra 5 anni. Demografia, tavole di mortalità. Fatevene una ragione, le dinamiche demografiche e le distribuzioni di probabilità sono più forti di voi. E non toccatevi le palle che fa brutto. E non

Piccoli amici

Immagine
Stanno bene con voi . Dormono con voi. Non vi abbandoneranno mai. Perché hanno bisogno di voi. Voi siete il loro dio . Incommensurabile. Si nutrono, grazie a voi. Osano defecare su di voi. Sono molte migliaia. O milioni. Acari . Già, il vostro cuscino è costituito, per circa un decimo della sua massa da acari. E dal loro sterco. Il vostro letto, il divano, i vestiti, ne ospitano un esercito. Vivi, o morti. Loro vivono sulla vostra pelle. Si nutrono del vostro sebo: una leccornia. E voi manco li vedete. Non li considerate. Ma loro sono vivi. Camminano su di voi. Si riproducono su di voi. Combattono su di voi. Si nutrono su di voi, della vostra pelle, sulla quale pascolano come mucche e vanno a caccia. Sono la controparte reale dei Minions. Li uccidete in massa con una doccia bollente. O con un getto di vapore sul tappeto. Con noncuranza. Stragi di tutti i giorni. Ma voi restate essenziali per loro. Avete potere di vita e di morte se

Saviano, il clickbaiting e laggente

Immagine
Fuori piove. Ormai è da più di una settimana. Milano è sott'acqua, la Liguria in ginocchio e ad Alessandria non si dorme. Chiuso in casa avvio dunque Spotify e ascolto l'ultimo album degli Slipknot, cercando lo Zen nel totale caos ordinato della band che arriva dall'Iowa. Scorrendo la homepage di Facebook mi sono imbattuto in un post di Roberto Saviano Roberto mi rimanda dunque al sito de l'Espresso , ad un suo articolo che parla di clickbaiting e utilizzo sbagliato del web. La questione verte subito sulla qualità e l'originalità dei contenuti , quindi articoli e post, che i publisher fanno sempre più fatica a produrre, vuoi per demenza diffusa e vuoi per l'invecchiamento precoce di cui soffrono le news su internet. Il giornalista campano spezza subito una lancia in favore di gente come me, i cosiddetti nativi digitali ; coloro, cioè, che hanno iniziato ad utilizzare il web e i suoi strumenti fin dalla pre-adolescenza e che con loro sono cresc